
NATURA E METAMORFOSI
IGAV - Shangai - Pechino
testo di Marisa Vescovo
Nelle sue immagini "ritoccate" Mazzanti non contamina la natura aggiungendo al metonimico paesaggio un altro da sé, un'elaborazione digitale che introduce forzatamente elementi estranei e fuorvianti, al contrario le restituisce il suo potere magico ed affascinante, ne mette in luce l'immanente struttura architettonica. La natura si riappropria della possibilità di essere discorso, racconto, torna a scorrere nelle molteplici direzioni del tempo, si fa memoria, ricordo, carica di simboli e potenti valorizzazioni. Lungo l'asse che insieme oppone ed unisce natura e cultura, l'artista cerca una zona di scambio, il luogo in cui, grazie alla manipolazione digitale (cultura) di luce e colore, è possibile costruire illusioni ed impressioni tanto vivide da rientrare nell'ambito della stupefacenza e della meraviglia, ovvero in territori che, da sempre, pertengono alla natura. E' allora un discorso di riscoperta e salvaguardia quello attuato dalle fotografia di Mazzanti, ma il paesaggio che mette in scena non si dà mai allo spettatore per riconoscimento, è sempre visione, unica modalità per restituire alla natura il suo originario mistero