
Le opere che parlano
Gallerie d'arte di Fotografia in Svizzera
Nel 2004 avevo 45 anni e fra un servizio fotografico e un altro decisi di andare a fare una passeggiata oltre le Alpi.
Arrivai in Svizzera e grazie ad alcuni articoli apparsi sulle riviste italiane di arte, decisi di andare a visitare alcune Gallerie.
Gli Svizzeri sono molto precisi, gallerie impeccabili, pulitissime, spazi ottimizzati, luci curatissime per colore di emissione della luce, intensità luminosa e orientamento perfetti.
Frequentai la Svizzera fin dai primi degli anni ’80 (come cliente alla Sinar e Broncolor) e allora gli abitanti erano un po’ freddi nei rapporti. Invece nel 2004 trovai una grande accoglienza, persone gentili e disponibili.
Appena videro cosa avevo con me in mano subito mi chiesero di vedere sia il libro che alcuni piccoli lavori portatili. La conversazione è piacevole, arriviamo a parlare di una ipotetica mostra, cerco da subito di capire le loro abitudini per adeguarmi alle richieste e arrivai a parlare della parte critica, chiesi se il critico d’arte dovevo portarlo dall’Italia o dovevo interagire con uno svizzero.
In quel momento vidi un’espressione di incertezza e di stupore insieme ma non riuscendo bene ad interpretare non dissi nulla.
La Gallerista mi disse: “…non saprei, l’opera parla da sola!”